martedì 22 ottobre 2013

E anche oggi un articolo interessante

Leggo spesso Vice (http://www.vice.com/it)
Ha qualche inchiesta interessante, peccato che il resto degli articoli non ho ancora capito se rientrano nella fascia "Ci sei o ci fai?" o "Non so cosa scrivere oggi".

Il bello di Vice è che ha una ventina di edizioni in altre lingue. Le inchieste più corpose vengono dall'edizione madre statunitense (qualche volta anche dal Regno Unito e dal Canada), ogni edizione nazionale ha i suoi ehm... "giornalisti" locali che fanno il loro dovere.

Una mia ex compagna di classe nata ad Ankara e trapiantata a Rotterdam mi ha passato questo articolo, preso dall'edizione olandese di Vice: "Ho chiesto a quattro persone perché odiano i bambini" (http://www.vice.com/nl/read/ik-vroeg-vier-kinderhaters-waarom-ze-kinderen-haten).

Ricordo che avevamo parlato di questo quando ero ancora a Leiden: io, lei e la ragazza brasiliana eravamo le uniche tre a non scoppiare di gioia quando vedevamo un pargolo altrui, ma mentre Paòla (la brasiliana) i bambini proprio non li poteva vedere, sia io che Duygu eravamo dell'opinione: "A me piacciono i bambini, non piacciono le bertucce maleducate".

Comunque anche nella "civilissima Olanda", come la definisce mia madre, dire che non ti piacciono i bambini non è ben visto almeno, soprattutto se sei una ragazza, vieni guardata male. Come se dicessi: "Sì, cioè, comunque nelle notti di luna piena sgozzo gattini".

Perché ricordiamolo: se parli male di animali, bambini e omosessuali sei un mostro.

Tornando all'articolo, nel Regno Unito cominciano ad affermarsi molte associazioni di coppie childfree, ovvero quelli che non vogliono figli, ma nel resto d'Europa non è ancora un'opinione ben vista. Di solito non se ne parla molto e quando se ne parla, se ne parla male. E' un argomento piuttosto delicato, non ci si può permettere un attacco a spada tratta contro la categoria che sostiene i bambini, per questo i pochi tentativi a cui ho assistito finora (tra cui un paio di articoli piuttosto feroci sul blog la 27ma ora del Corriere della Sera) hanno scatenato solo polemiche allucinati, non una discussione che porta a dire: "Ah, vero, effettivamente anche il tuo punto di vista ha delle basi solide, anche se non condivido".


Sander Roks, l'autore di questo articolo, si crea un'occasione per scrivere un pezzo che spinga alla riflessione e fa un disastro dall'inizio alla fine.
Anche se la genesi dell'articolo credo sia stata più o meno la seguente: Sander si alza, vorrebbe passare la giornata in mutande a racimolare figa su Badoo e mangiare cereali, ma, cazzo, ha una consegna. Magari però le lettrici di Vice sono meno psicolabili di quelle che si spacciano per Adriana Lima su Badoo, quasi quasi si può arrivare a un compromesso.

Andiamo con ordine.
Sander attacca dicendo che "Mi piacerebbe avere sei figli. All'inizio sarebbero difficili da gestire, ma quando inizieranno a giocare tra loro saranno più tranquilli e si cureranno a vicenda".

Sospiro profondo.




Con questa premessa non capisco se Sander è figlio unico o se è semplicemente deficiente.
Chiunque abbia avuto un fratello/sorella o conosca degli amici che ne abbiano sa che i fratelli giocano pacificamente in media 5 minuti al mese. Per il resto sono risse, urla, appelli alla mamma e pianti. Bastava dire "Questo è mio" o "Voglio cambiare gioco" per scatenare una potenziale zuffa tra me e mia sorella,  tra sei bambini non oso immaginare.
Figuriamoci poi sei bambini che si curano da soli. Conosco fratelli maggiori che si sono dovuti accollare tutta la responsabilità dei 3-4 minori durante infanzia e adolescenza e non sono esattamente felici.

Nel suo mondo idilliaco fatto di bambini che strillano solo appena dopo il parto, Sander si stupisce del fatto che, santiddio, esiste gente che odia i bambini. Come può? Insomma, i bambini sono un dono, sono la cosa più bella del mondo, sono la vita! Come si può odiarli?

Così approda su Twitter e chiama a raccolta gli haters.
Hanno risposto in moltissimi, dice Sander che ci stupisce ancora selezionando 4 personaggi che neanche fuori da un manicomio poteva andare a trovare.

Sarah ha 23 anni.
Dice subito che secondo lei i bambini sono "Pasticcioni, sporchi, casinisti e una merda totale". Non contenta rincara la dose: sostiene che ogni volta che ne sente uno parlare pensa "Muori" e che se bevono un succo di frutta particolare "puzzano da fare schifo".

Mi sorge un dubbio: Sarah ha capito bovini al posto di bambini?
Quando racconta di essere stata importunata da una bambina che voleva a tutti i costi accarezzare la cover del suo telefono a forma di orsacchiotto sul treno, dubito molti riescano a compatirla. Alla quinta visita della bambina, Sarah ha urlato "Lasciami stare, cazzo!" (come avrebbe fatto chiunque) e solo allora la madre se l'è presa perché "Non si parla così a un bambino".

La reazione di Sarah è legittima.
Peccato che prima per 10 righe sia passata come una psicopatica che sparerebbe a vista ai bambini e non è facile ora provare compassione, specie se chi legge fa parte della maggioranza "I bambini sono la cosa migliore del mondo".

Sander poi chiude l'intervista con Sarah dicendo "Se lo scopo della vita è davvero riprodursi, non ti sentiresti in colpa?".
Sarah gli risponde che sostanzialmente non gliene frega un cazzo.


Il secondo intervistato è Tim, 26 anni.
Dice che la prima cosa che pensa quando vede un bambino è "Stammi lontano, cazzo". A parte questo, Tim sembra il più equilibrato dei 4: ha parlato con amici che vogliono figli, non condivide le loro ragioni, ma li lascia fare. Si lamenta dei bambini che fanno casino al cinema.

Sander allora cerca di farlo tentennare con domande cretine: "Andresti a vedere il figlio neonato di un tuo amico in ospedale?" e "Passeresti una serata con il bambino?"

Certo, no? Io odio i ragni, ma se mi regalassero una teca di tarantole sarei entusiasta di tenerla accanto al letto. Sarei entusiasta solo se fosse Scarlett Johansson (aka Vedova Nera in Avengers e Iron Man 2)


Tim dice che andrebbe a trovarlo per gentilezza, ma i suoi amici lo conoscono e non gli chiederebbero mai di tenere il figlio. Sander, deluso, chiude subito l'intervista, la più breve tra le 4.


Poi è il turno di Lilian, 25 anni. Inizia dicendo che dei bambini non sopporta "L'odore di merda, il casino e le domande". Quando ne vede uno pensa sempre "Vattene, ti odio". In vita sua non ha mai gioito alla vista di un pargolo.

Non vedete già le dita dei lettori puntate contro Lilian e pronte a scrivere un commento di fuoco in difesa degli "angioletti sulla terra?" Io sì e sembrano quei gruppi dei villaggi vacanze quando puntano il dito mentre ballano le strofe di YMCA dei Village People.

Anche qui, un po' fomentati dalla presentazione di Lilian e ancora furibondi per le uscite di Sarah, i lettori più amorevoli non riescono a simpatizzare con una che ha osato dire "I bambini puzzano di merda", neanche quando litiga con i genitori di un bambino urlante al supermercato o quando chiede a una cliente nel ristorante dove lavorava se poteva richiamare i figli impegnati a giocare a nascondino con le tende. No, neanche quando si scoccia del bambino che urla da Mc Donald's, anzi, fa proprio la figura della cagacazzo.

Sander percepisce che taglio dare al personaggio e la secca con la domanda: "E se l'amore della tua vita volesse dei figli?". Lei risponde prontamente che è riuscita a convincerlo del contrario: "Gli ho detto quante cose ci saremmo persi, non avremmo potuto fare un viaggio con un bambino"
Ah, povera scema. Che mette davanti lo svago alla meraviglia che un figlio ti può dare, che materialista.

Non contento, le rifila la stessa domanda di chiusura di Sarah: "Se lo scopo della vita è davvero riprodursi, non ti sentiresti in colpa?"
Lilian dice che tanto i cinesi ne fanno a bizzeffe di figli, quindi lei può tranquillamente evitare.

Ah, è pure razzista ora.
Dopo Sarah, ecco un altro personaggio psicotico con cui non è facile essere d'accordo.

L'articolo si conclude con Annemarie, 25 anni.
Annemarie sembra una persona ragionevole: da ragazza voleva dei figli, poi ha cambiato idea crescendo. Troppo ragionevole, infatti Sander la fa capitolare alla fine. Dopo aver chiesto "I bambini vengono sempre da te per raccontarti qualcosa?", Annemarie risponde e poi si butta in uno sproloquio senza senso tipico di chi non ha preso le medicine del TSO o s'è appena scolato 6 o 7 birre: "Perché devo mettere al mondo qualcuno che non me l'ha chiesto e stare al suo servizio per 18 anni?"

Peccato, Anne, stavi andando bene.

Sander è soddisfatto.
Torna nel suo mondo dei 6 bambini contento di aver gettato ulteriore merda sulla filosofia childfree sguinzagliando 3 personaggi le cui tesi potrebbero essere smontate anche da un rincoglionito. Sarah si dimostra aggressiva, soprattutto con quel "muori" e non si può intavolare una discussione con una persona del genere.
Nel tornado di furia, Tim non se lo caga nessuno.
Lilian parte aggressiva e poi viene presentata come un'egocentrica prepotente che sopporta solo sé stessa, neanche le opinioni del fidanzato.
Annemarie, col suo sproloquio, è quella che offre il miglior contro attacco:
- "Anche tu non hai chiesto di nascere, però eccoti qua e non mi sembra che ti stai lamentando" (reazione normale).
- "La vita è un dono, troiaaaaaaa!!1!!11!!!one!!1" (reazione comune).

Qui riesco a leggere distintamente: "Io, davvero non li capisco, ho cercato di capirli, però guardate! Quando pensano ai bambini pensano all'odore di merda, non al profumo di borotalco o alle loro risate innocenti! Sono davvero mostruosi!"



Sander, io non so se tu sei tra quelli che girano alle 6 di sera con gli abbaglianti in paese, con gli occhiali da sole quando piove, che reputano Pannella una persona intelligente o se sei davvero un genio appena mollato dalla fidanzata fuggita inorridita all'idea di dover sfornare 6 pargoli che scrive quanto gli piacciano i bambini per scatenare le lettrici con la fantasia dell'uomo perfetto. Nuovi contatti, chiusa una porta si apre un portone, da cosa nasce cosa e via.
In questo caso, consiglio spassionato: Badoo funziona meglio.

Spezzo una lancia a favore di Sander che ha sì scritto una marea di cazzate, ma almeno s'è sforzato di scrivere e persino fare un appello via Twitter, che è pur sempre da ritardo mentale, ma non come organizzare una galleria quotidiana di 20 immagini su Belen Rodriguez (luglio-agosto) o Miley Cyrus (settembre). Ed essere pure pagati.
Vero Corriere?

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